MITI E FENOMENO

Aurora Boreale a Paksuniemi, Lapponia, Svezia
Aurora Boreale a Paksuniemi, Lapponia, Svezia

CENNI STORICI, MITI E CREDENZE

L’aurora boreale è stata interpretata in molteplici modi nel tempo e questo ha contribuito alla nascita di credenze popolari nel corso dei vari secoli, fin dai tempi più antichi. Fu solo a seguito dei progressi relativi alla tecnologia e alla scienza che il fenomeno venne spiegato, intorno agli inizi del ‘900. Rimane comunque affascinante conoscere la storia e le interpretazioni delle varie  popolazioni che nei secoli hanno avuto la fortuna di ammirare queste splendide luci.

AURORA BOREALE: CENNI STORICI

In un giorno di marzo del 44 AC l’aurora boreale comparve sui cieli di Roma. Il giorno 15 dello stesso mese venne assassinato Giulio Cesare. Fu allora che le persone  interpretarono l’apparizione come un presentimento proveniente dai cieli.

Un’altra apparizione risale all’anno 37 DC quando una intensa luce rossa comparve sui cieli di Ostia . L’imperatore Tiberio inviò l’esercito pensando che la città fosse in fiamme ma non era altro che l’aurora boreale.

Da alcuni racconti sembrerebbe che le luci dell’aurora fossero presenti sui cieli di Gerusalemme quando Tito distrusse la città nel 70 DC. Un’altra apparizione ipotizzata avvenne anche durante la battaglia del 451 DC, nella quale Romani e Visigoti fermarono l’armata di Attila in Gallia.

Si racconta anche che la stessa colorasse il cielo quando, nel 1170,  Henry II d’Inghilterra fece assassinare Thomas Becket nella Cattedrale di Canterbury.

Tra il 1347 e il 1351 la peste bubonica provocò la morte di milioni di persone in tutta Europa. Le ragioni di questa piaga vennero spiegate da uno studio dei medici della facoltà di Parigi, nel 1348, su richiesta del re francese Filippo IV.  Lo studio evidenziava il ruolo fondamentale  dei fenomeni celesti sulla vita degli uomini e tra questi l’aurora boreale aveva un ruolo centrale.

AURORA BOREALE: MITI E CREDENZE

Ovunque, nei tempi antichi, l’aurora boreale è stata collegata alle anime dei defunti. Secondo alcune credenze le luci del nord erano le anime dei bambini mai nati o uccisi. Secondo altre era opinione che nell’ovale aurorale trovassero posto le anime delle giovani donne defunte non sposate.

I nativi americani pensavano che l’aurora fosse la danza degli dei o degli spiriti; in Svezia si pensava che le luci fossero provocate dalla popolazione Sami che era fuori in cerca di renne. Per questi ultimi le luci del nord erano provocate dal tamburo magico del potente sciamano.

I Norvegesi pensavano invece che le luci fossero provocate da branchi di aringhe o altri pesci presenti vicino la costa; in Finlandia invece si pensava che potessero essere il riflesso delle onde create dalle balene. Era credenze comune inoltre che le stesse potessero essere provocate da una specie particolare di volpe, che faceva scattare le luci quando la sua coda “sbatteva” contro i tronchi di paglia. In Danimarca si credeva che i cigni, congelati nei campi di ghiaccio del nord, creassero l’aurora boreale battendo le ali. Gli Islandesi, pensavano che le giovani donne in dolce attesa non dovessero guardare la luce perché questo avrebbe potuto provocare la nascita di un bambino con problemi di strabismo.

CREDENZE ORIENTALI

In Cina l’aurora era considerata portatrice del messaggio dell’arrivo di un bambino per le giovani donne. In Giappone era credenza comune che l’avvistamento dell’aurora fosse di buon augurio per un lungo e felice matrimonio. E’ proprio per questo motivo che molte giovani coppie Giapponesi scelgono come metà, per i loro viaggi di nozze, i posti in cui è possibile avvistare l’aurora boreale.

AURORA BOREALE: IL FENOMENO FISICO

La risposta venne  data  nel 1896 dallo scienziato norvegese Kristian Birkeland che riuscì a riprodurre, in laboratorio, il campo magnetico terrestre esponendolo a raggi catodici.

Nel 1899 e1900 egli organizzò ad una spedizione nei pressi del circolo polare artico, nella quale studio le aurore boreali, riuscendo a capire l’influenza che il campo magnetico terrestre aveva nei confronti delle stesse.

AURORA BOREALE ED AURORA AUSTRALE

L’aurora boreale o anche aurora polare prende il nome dall’emisfero nella quale può essere osservata. E’ infatti possibile avvistare, in prossimità del polo sud, la splendida aurora australe. I motivi per i quali si sente parlare di più dell’aurora boreale rispetto a quella australe sono essenzialmente di natura geografica e organizzativa in termini di viaggio. La aurore infatti possono  essere osservate in tutti i paesi che si trovano tra 60° e 70° di latitudine nord e sud ma in alcune occasioni anche fino ai 40°.  Nell’emisfero sud le terre emerse che permettono di osservare l’aurora polare sono in quantità molto minore rispetto all’emisfero nord. Ma andiamo con ordine.

AURORA BOREALE: COME SI FORMA

La formazione delle aurore dipende in primo luogo dall’attività solare ed in particolare dalla presenza delle macchie solari. Quando queste ultime si formano avviene l’espulsione di una grande quantità di particelle cariche (protoni ed elettroni) che viaggiano verso la terra dando vita al cosiddetto Vento Solare, la cui velocità si mantiene all’incirca tra i 400 e gli 800 km/s.

Quando le  particelle solari colpiscono il campo magnetico terrestre, quest’ultimo si comporta come uno scudo, evitando l’impatto diretto del plasma con le particelle della nostra atmosfera.  Le particelle  solari riescono ad interagire con la ionosfera terrestre in corrispondenza dei poli, dove il campo magnetico terrestre ha una intensità minore,  incontrando le particelle  della nostra atmosfera. Le stesse sono costituite in gran parte da Ossigeno atomico, molecolare ma anche Azoto, Elio ed Idrogeno.

AURORA BOREALE: I COLORI

L’aurora boreale è visibile ad altezze che vanno in genere dai 100 ai 250 km (ma anche  fino ai 500 km). Il colore dipende dal tipo di molecole che le particelle solari (in maggior numero elettroni) incontrano nella loro collisione. L’interazione delle particelle solari con quelle della nostra atmosfera allo stato neutro, provoca la cessione di energia a queste ultime, eccitandole. Per poter ritornare allo stato stabile, queste ultime cedono energia sotto forma di luce a diverse lunghezze d’onda, corrispondenti a loro volta ai diversi colori delle aurore boreali visibili.

In genere  il colore verde (e più comune) è provocato dall’interazione con l’ossigeno atomico, presente tra i 100 e i 300 km di altezza. Quando invece le particelle solari interagiscono con le particelle dell’atmosfera più leggere, come l’azoto, ad altezze tra i 300 e i 400 km, è possibile vedere il colore rosso; se queste ultime sono presenti ad altezze di circa 100 km, è possibile vedere  il colore rosa. Di seguito è riportata una tabella semplificata ai soli colori di nostro interesse presa dal sito wikipedia ( Spettro visibile ).

ColoreLunghezza d’onda
Viola380–450 nm
Blu450–475 nm
Verde495–570 nm
Giallo570–590 nm
Arancione590–620 nm
Rosso620–750 n

I colori blu e viola sono provocati dall’interazione con molecole di idrogeno ed elio e quindi più difficili da vedere ad occhio nudo ma non sempre. Esistono diverse forme di aurora boreale ed ho avuto la fortuna di vederle tutte. Spero che le foto siano di vostro gradimento e che gli articoli possano aiutarvi ad organizzare viaggi economici e divertenti verso l’artico.

Buona lettura