SVALBARD: L’ULTIMO REGNO SELVAGGIO

Iceberg, Svalbard

PERCHE’ ANDARE IN VIAGGIO ALLE SVALBARD

Le isole Svalbard sono uno degli ultimi regni selvaggi ed incontaminati della terra. L’arcipelago è composto da tre isole principali SpitsbergenNordaustlandet ed Edgeøya ( e da molte altre più piccole), di cui la prima più estesa e parzialmente abitata. A queste latitudini si trova Ny-Ålesund la città abitata più a nord del globo. Da quest’ultima sono partite alcune delle più famose spedizioni verso il polo nord tra cui quella dei famosi esploratori Umberto Nobile e Roald Amundsen.

L’unica città in cui è possibile condurre una vita pressochè normale (un eufemismo da queste parti) è la capitale dell’isola di Spitsbergen, Longyearbyen, collegata con l’Europa continentale da voli giornalieri che partono da Oslo. Su quest’isola è inoltre presente la Svalbard Global Seed Vault, la banca dei semi nel quale viene conservato il maggior numero di specie vegetali, per prevenirne l’eventuale estinzione in caso di catastrofi naturali o surriscaldamento globale.

Oltre ai cenni storici, la grande ricchezza di questi luoghi selvaggi è rappresentata dalla fauna e dalle meraviglie offerte dai cieli artici. Le stagioni sono del tutto differenti rispetto quelle di latitudini inferiori presentandosi con durate differenti e con diversi climi ed illuminazione.

Durante l‘estate artica, da Giugno ad Agosto, è possibile osservare il meraviglioso sole di mezzanotte. E’ il periodo nel quale l’isola viene presa d’assalto dai turisti di tutto il mondo, che prendono parte a escursioni guidate in Quad o in piccole imbarcazioni chiamate Rib Boat.

Sole di Mezzanotte, Svalbard, Norvegia
Sole di Mezzanotte, Svalbard, Norvegia

Con una buona dose di fortuna, durante una di queste, è possibile avvistare l’orso polare, il re dell’artico. Sull’isola si contano circa 3000 esemplari ma non è facile avvistarne uno. Durante un giro in barca è possibile osservare anche renne, trichechi, foche, volpi artiche e moltissime specie di uccelli migratori.

Puffin , Svalbard, Norvegia
Puffin , Svalbard, Norvegia

L’autunno dura soltanto due mesi ( Settembre ed Ottobre) nei quali le ore di luce diminuiscono progressivamente fino ad arrivare a fine Ottobre.

Da novembre ad aprile si entra nel famoso inverno artico. Nel primo mese è possibile assistere al famoso fenomeno della Blue Light, durante la quale il sole rimane costantemente appena dietro l’orizzonte e si ha una luce blue nell’arco delle 24 ore. Successivamente il sole non sorge per diversi mesi e si entra nella vera e propria notte polare. Durante questo periodo è possibile assistere a delle meravigliose aurore boreali ad ogni ora del giorno. Tuttavia le condizioni climatiche estreme e la latitudine particolare alla quale si trovano queste isole, fanno si che il fenomeno non si presenti spesso come in altri luoghi. Questo è dovuto al fatto che quando l’attività solare aumenta, l’ovale aurorale si allarga e si abbassa, posandosi su luoghi a latitudini minori.

La primavera infine dura soltanto per un mese, Maggio, in cui le giornate si allungano e l’isola si popola nuovamente di turisti .

Noi siamo stati per ben due volte alle Isole Svalbard e sempre durante il periodo del sole di mezzanotte ma contiamo di andarci ad aprile per fare un bel giro in motoslitta.

SVALBARD: ORGANIZZARE IL VIAGGIO

Un pò come come l’organizzazione di un viaggio in Alaska, il budget per visitare queste fantastiche isole non può essere più di tanto limitato. La quasi totale assenza di strade percorribili in auto, obbliga il visitatore a rivolgersi alle varie compagnie turistiche locali, le cui escursioni sono davvero care. Un giro in barca per visitare i fiordi costa intorno ai 150 euro di media ma può anche essere più esoso se ci si allontana da Isfjord.

Per raggiungere l’aeroporto di Longyearbyen è necessario almeno uno scalo aeroportuale ad Oslo. La compagnia di bandiera Norwegian offre voli diretti da Oslo tutti i giorni. Tuttavia gli orari dele coincidenze da Roma o Milano consentono di raggiungere le Svalbard in una sola giornata di viaggio due/tre volte a settimana. Per evitare di dover soggiornare nei dintorni dell’aeroporto di Oslo, si può optare invece per un volo con Lufthansa , facendo scalo a Francoforte e successivamente ad Oslo. Senz’altro quest’ultima rappresenta una soluzione più economica sia in termini di voli che di risparmio sugli hotel. L’ultimo volo operato sa SAS arriva all’aeroporto di Longyearbyen intorno alle 00:40 del giorno dopo.

Se invece si preferisce riposare una notte ad Oslo, consiglio vivamente di prenotare una stanza al Gardermoen Hotel B&B che oltre ad offrire camere economiche con bagno indipendente a circa cinquanta euro a notte, offre il servizio navetta a qualsiasi ora della notte e del giorno (a pagamento). Ciò potrà senz’altro risparmiare lo stress di un eventuale ritardo di bus o taxi, che comunque raggiungono l’albergo partendo dall’aeroporto. Il panorama intorno alla struttura vale comunque la pena di essere visto da vicino.

Dintorni di Gardermoen
Dintorni di Gardermoen, Oslo, Noevegia

SVALBARD: DOVE SOGGIORNARE

Per quanto riguarda invece la soluzione per il soggiorno a Longyearbyen, c’è una grande varietà di scelta. Il più caro è sicuramente il Radisson Blu, che fa parte della famosa catena nordica. Qui abbiamo soggiornato prima di partire per la crociera artica a Luglio 2020. L’hotel non ha nulla da invidiare a quelli sulla terraferma ed ha anche un pub all’interno e un servizio ristorante/bar-. Si possono trovare delle ottime soluzioni anche sul sito Airbnb ma i due hotel che consiglio sono il Mary-Ann’s Polarrigg, abbastanza vicino al centro della città e Gjestehuset 102 . Quest’ultimo è invece un pò fuori mano e consente di godere a pieno del silenzio e della natura e di risparmiare anche fino a trecento euro. Per raggiungere il centro si devono percorrere circa due chilometri a piedi o servirsi dei bus turistici che percorrono tutta la città fino all’aeroporto. Se fare una camminata in mezzo alla natura selvaggia è ciò che volete consiglio vivamente quest’ultima struttura.

Gjestehuset 102, Longyearbyen, Svalbard, Norvegia
Gjestehuset 102, Longyearbyen, Svalbard, Norvegia

Trovandosi nella parte alta della città, è possibile incontrare frequentemente renne libere in cerca di cibo.

Renna, Longyearbyen, Svalbard
Renna, Longyearbyen, Svalbard

Inoltre è presente nelle vicinanze uno dei cartelli di avvertimento per la presenza di orsi polari. Da qui partono alcune escursioni di trekking guidato nei dintorni di Longyearbyen, alcune prenotabili direttamente in hotel.

Cartello Orso Polare, Longyearbyen, Svalbard, Norvegia
Cartello Orso Polare, Longyearbyen, Svalbard, Norvegia

LONGYEARBYEN: COSA VEDERE

IL CENTRO

Nonostante le piccoli dimensioni, la capitale delle Svalbard offre la possibilità di fare delle belle passeggiate lungo il fiordo. Nel centro della città si possono trovare tutte le comodità di una normale cittadina: il supermarket, pub, ristoranti, negozi d’abbigliamento, l’università ed il museo.

Longyearbyen, Svalbard, Norvegia
Longyearbyen, Svalbard, Norvegia

Quest’ultimo in particolare è degno di nota per le storie sugli esploratori artici e sull’evoluzione della vita nella città. Ci sono inoltre interessanti storie sulla miniera attorno al quale si è sviluppata la città. L’unica nota stonata, da animalista convinto ed amante della fauna, è che sono presenti diversi animali impagliati. La cosa ci ha disturbato un pochino ed abbiamo così deciso di uscire prima del termine della visita.

Svalbard museum, Longyearbyen, Svalbard
Svalbard museum, Longyearbyen, Svalbard
Centro di Longyearbyen, Svalbard, Norvegia
Centro di Longyearbyen, Svalbard, Norvegia
Statua Orso Polare, Longyearbyen, Svalbard
Statua Orso Polare, Longyearbyen, Svalbard

Purtroppo, a causa dei vari attacchi subiti negli anni dagli orsi polari, talvolta questi ultimi sono stati abbattuti. Capiterà quindi di vedere in alcuni posti orsi impagliati. Non siate contrariati, si tratta di quelli che purtroppo sono stati abbattuti e che vengono acquistati dalle varie attività come elemento di adornamento ( anche se la cosa mi intristisce e non poco).

Supermarket, Longyearbyen, Svalbard
Supermarket, Longyearbyen, Svalbard

IL PORTO ED IL FIORDO

Se si vuole invece fare una passeggiata lungo il fiordo, è possibile avvistare le più svariate specie di uccelli marini.

Isfjord, Svalbard
Isfjord, Svalbard
Oca facciabianca, Svalbard, Norvegia
Oca facciabianca, Svalbard, Norvegia

Non tutti sono amichevoli e contenti della presenza dell’uomo. Uno in particolare, la sterna artica, è abituata a difendere il nido anche a distanza di un centinaio di metri. Questi volatili si alzano giusto sopra la testa dell’intruso tentando di beccarlo per allontanarlo. Se vi è capitato una volta di percorrere queste strade avrete sicuramente visto persone circondate da questo particolare uccello, tenere un ombrello o un bastone alto sulla testa. Questa è un’importantissima accortezza per evitare di essere beccati poichè la Sterna vede un ostacolo e non si avvicina alla persona.

Sterna Artica vicino al nido, Svalbard, Norvegia
Sterna Artica, Svalbard, Norvegia
Sterna Artica, Svalbard, Norvegia

Volendo si possono fare delle rilassanti passeggiate lungo la riva del fiordo, fermandosi di tanto in tanto per osservare il meraviglioso sole di mezzanotte.

Sole di Mezzanotte, Longyearbyen, Svalbard, Norvegia
Sole di Mezzanotte, Longyearbyen, Svalbard, Norvegia

Inoltre, camminando lungo la strada principale, è possibile imbattersi un uno dei famosissimi cartelli di attenzione all’orso polare, ormai diventati un’attrazione della città. La traduzione è letteralmente “Attenzione in tutte le Svalbard”.

Cartello attenzione all'Orso, Longyearbyen, Svalbard, Norvegia
Cartello attenzione all’Orso, Longyearbyen, Svalbard, Norvegia

I DINTORNI DI LONGYEARBYEN

Uscire dalla zona abitata di Longyaerbyen in autonomia è quasi impossibile. Le strade sono asfaltate giusto per qualche chilometro anche se non è questo il problema principale. Qualora si decidesse di allontanarsi dal centro abitato, è assolutamente necessario essere in possesso di un’arma da fuoco.

Non sono frequenti gli incontri con gli orsi polari, tuttavia bisogna ricordare che su queste isole l’uomo è un ospite e si vive costantemente nel territorio del predatore più grande del mondo. Purtroppo gli orsi, a causa del riscaldamento globale, tendono ad avvicinarsi sempre più ai centri abitati dell’uomo in cerca di cibo. Nonostante la grande attenzione che viene riposta da tutti nel non causare situazioni nelle quali gli orsi debbano essere poi abbattuti , è capitato più di una volta che un orso attaccasse un uomo, uccidendolo e venendo poi abbattuto a sua volta. L’ultimo episodio risale ad agosto 2020, un mese esatto dopo il nostro ultimo viaggio.

Per visitare l’esterno della città è quindi necessario rivolgersi alle guide locali. Durante il nostro secondo viaggio, prima dei partire per una spettacolare crociera artica, abbiamo avuto l’opportunità di visitare uno dei numerosi allevamenti di cani da slitta, Green Dog Svalbard. Nonostante fossimo restii a vedere cani a catena, l’esperienza si è rivelata molto interessante. I cani sono molto socievoli ed affettuosi ed è possibile interagire con loro. Inutile dire che che con Lynet è stato amore a prima vista.

Lynet, Green Dog Svalbard, Svalbard, Norvegia
Lynet, Green Dog Svalbard, Svalbard, Norvegia
Green Dog Svalbard, Longyearbyen, Svalbard
Husky Groenlandese, Green Dog Svalbard, Longyearbyen, Svalbard

I musher del campo hanno inoltre spiegato come trattare e maneggiare una slitta, invitandoci poi ad entrare nel Lavvo per un pasto caldo.

Green Dog Svalbard, Longyearbyen, Svalbard
Green Dog Svalbard, Longyearbyen, Svalbard
Green Dog Svalbard, Longyearbyen, Svalbard
Green Dog Svalbard, Longyearbyen, Svalbard
Green Dog Svalbard, Longyearbyen, Svalbard
Green Dog Svalbard, Longyearbyen, Svalbard

ESCURSIONI DA LONGYEARBYEN

Uno dei motivi per cui rivolgersi alle guide dell’isola è senz’altro la possibilità di fare delle bellissime escursioni in barca.

ISFJORD

Uscendo dal porto ci si trova nell’enorme Isfjord con la possibilità di dirigersi verso i tanti ghiacciai nei dintorni .

Beluga ,Isfjord, Svalbard, Norvegia
Beluga ,Isfjord, Svalbard, Norvegia

In questo fiordo è possibile avvistare, se si è fortunati , le balene blu, le beluga, una nutritissima colonia di uccelli marini migratori, volpi artiche e trichechi. Alcune colonie di quest’ultimi, hanno preso l’abitudine di tornare nel fiordo e può capitare di avvistarli su un’isola rocciosa o sulla costa.

Colonia di trichechi, Svalbard, Norvegia
Colonia di trichechi, Svalbard, Norvegia

I denti di questi animali possono arrivare a pesare anche fino a 3 chili e possono essere letali per i predatori. L’orso polare difficilmente li attacca, essendo gli unici animali di cui ha paura. Talvolta, preso dalla disperazione per la fame, il re dell’artico prova ad attaccare questi enormi animali quando sono sedimentari su un pack o su una distesa rocciosa. Tuttavia l’impresa non ha quasi mai successo poichè la pelle del tricheco è molto spessa e difficile da perforare. Inoltre, durante l’attacco, tutta la colonia si stringe per difendere i cuccioli, tentando di colpire con le zanne la testa dell’orso. Soltanto quando la confusione fa si che un cucciolo rimanga isolato, il re dell’artico riesce nell’intento di fare il suo pasto.

Tricheco su isoletta, Svalbard, Norvegia
Tricheco su isoletta, Svalbard, Norvegia

L’orso polare rimane comunque difficilissimo da osservare sulle coste delle isole Svalbard. Durante l’inverno questi migrano verso i fiordi del grande nord o verso la East Coast, luoghi raggiungibili soltanto tramite grandi navi da spedizione o crociera. Durante il primo viaggio non siamo riusciti ad osservare alcun orso, rimanendone grandemente delusi. Per questo motivo abbiamo deciso di tornarci l’anno seguente e prendere parte alla crociera artica. Per fortuna, nei pressi di Smeeremburg, proprio io sono riuscito ad avvistarne uno mentre osservavo le coste dal ponte della nave. Inutile descrivere l’emozione, vedere un orso polare dal vivo è sempre stato il mio grande sogno.

Durante le escursioni in barca è possibile mangiare davanti ad un ghiacciaio, ammirandone la maestosità e si si è fortunati, assistendo alla rottura di immensi blocchi di ghiaccio.

Tempelfjorden, Svalbard, Norvegia
Tempelfjorden, Svalbard, Norvegia
Iceberg, Svalbard
Iceberg, Svalbard

Nella vicinanze delle scogliere del fiordo, è possibile avvistare numerose specie di uccelli migratori. Uno dei più famosi (e di gran lunga il mio preferito) è il Puffin, alias Fratercula Artica. Per via del loro curioso becco colorato e per il taglio degli occhi vengono anche chiamati pulcinelle di mare. Questi ultimi sono sicuramente gli uccelli più fotografati a queste latitudini e sembrano essere particolarmente fotogenici.

Puffin, Longyearbyen, Svalbard
Puffin, Longyearbyen, Svalbard
Puffin, Longyearbyen, Svalbard
Puffin, Longyearbyen, Svalbard

Dove sono presenti grosse colonie di uccelli marini è quasi scontato avvistare nelle vicinanze le volpi artiche. Questi animali si nutrono di uova, uccelli e talvolta degli scarti di foca o tricheco lasciati dagli orsi polari. Per i piccoli uccelli, dopo la nascita, arriva il momento di tentare per la prima volta il volo in acqua, buttandosi dalle scogliere. I più forti riescono al primo tentativo mentre i più deboli planano sulla terra ferma schiantandosi al suolo e diventando cibo per le volpi.

Volpe artica, Longyearbyen, Svalbard
Volpe artica, Longyearbyen, Svalbard
Volpe artica, Longyearbyen, Svalbard
Volpe artica, Longyearbyen, Svalbard

BARENTSBURG E PYRAMIDEN: BACK TO URSS

BARENTSBURG

Due delle escursioni più interessanti da fare in barca sono sicuramente le visite guidate ai due segmenti russi di Spitsbergen. Barentsburg è il secondo insediamento in termini di popolazione delle isole Svalbard e dista circa 55 km da Longyearbyen. La popolazione, inferiore alle 1000 unità, è quasi interamente costituita da minatori russi e ucraini. La città venne fondata da una compagnia carbonifera olandese, per poi essere ceduta alla sovietica Arktikugol. Nella città è possibile visitare il museo dei Pomory, soggiornare in uno dei due hotel presenti, mangiare qualcosa nel ristorante/pub. Sono anche presenti un campo da basket, una piscina e un campo da calcetto.

Barentsburg, Svalbard
Barentsburg, Svalbard
Barentsburg, Svalbard
Barentsburg, Svalbard
Ristorante-Pub, Barentsburg, Svalbard
Ristorante-Pub, Barentsburg, Svalbard

E’ inoltre presente una statua di Lenin nella piazza principale della città. Anche qui è particolarmente attiva l’agenzia turistica Go Arctica, che provvede ad organizzare tour guidati della città.

Statua di Lenin, Barentsburg, Svalbard
Statua di Lenin, Barentsburg, Svalbard

Girando per la città è possibile anche fare dei particolari e piacevoli incontri. Proprio vicino alla scalinata che conduce dal porto alla città, abbiamo visto una bellissima famiglia di Volpi artiche, con ben due cuccioli . E’ stato fantastico osservarle mentre giocavano tra loro e venivano sorvegliate dalla madre.

Cucciolo Di Volpe Artica, Barentsburg, Svalbard
Cucciolo Di Volpe Artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard

PYRAMIDEN

E’ una delle città fantasma più famose del mondo e prende il suo nome dalla caratteristica forma piramidale della montagna alle spalle delle città, che si affaccia sulla baia di Adolfbukta, dove si trova il fronte del ghiacciaio di Nordenskjøld. Abitata stabilmente da minatori russi fino al 1998, è rimasta abbandonata fino al 2003 grazie all’apertura di servizi turistici.

La città fu fondata nel 1910 da minatori svedesi per poi essere venduta, nel 1927, alla compagnia mineraria sovietica Russkij Grumant, che agli inizi degli anni ’30 la vendette nuovamente ad un’altra compagnia mineraria sovietica, la Arktikugol. Fu poi utilizzata dalla Russia post comunista, sopravvivendo grazie allo sfruttamento dei giacimenti carboniferi ed al turismo nei mesi estivi.

Durante il periodo sovietico furono ricostruite tutte le abitazioni fu dotata di diverse comodità: un asilo ed una scuola elementare, una piscina ad acqua di mare riscaldata, un ospedale attrezzato per le operazioni chirurgiche, una biblioteca , un cinema/teatro da 300 posti, palestre ed un campo da pallacanestro e calcio a cinque.

Piscina, Pyramiden, Svalbard
Piscina, Pyramiden, Svalbard
Teatro, Pyramiden, Svalbard
Teatro, Pyramiden, Svalbard

Tra il 1955 e il 1998 l’insediamento produsse circa 9 milioni di tonnellate di carbone, di cui un milione servì al solo sostentamento di Pyramiden. A partire dal 1991, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, probabilmente diminuirono i finanziamenti provenienti da Mosca e per la cittadina iniziò un periodo di decadenza. A mettere in ginocchio la comunità fu anche l’incidente aereo del volo charter proveniente da Mosca nel quale, il 29 agosto 1996, morirono 130 abitanti di Pyramiden e Barentsburg dopo uno schianto avvenuto nei pressi di Longyearbyen, portando quindi ad una diminuzione netta degli abitanti dell’insediamento.

L’insediamento fu abbandonato nel 1998, quando vi erano circa 300 abitanti. Pyramiden è citata nella settima puntata della seconda stagione del programma televisivo di History Channel, La Terra dopo l’uomo (Life After People). Durante tale trasmissione è stato detto che, a causa del basso tasso di decadimento in un clima gelido, gli edifici principali della città sarebbero ancora integri dopo 500 anni anche senza l’uomo. Molto probabilmente potrebbe essere l’ultima città a deteriorarsi sulla terra.

Pyramiden è attualmente in fase di nuovo sviluppo da parte della società mineraria Artikugol per accogliere i turisti. Sei persone sono attualmente stazionarie per migliorare le strutture ed è stato riaperto l’albergo Tulipano nel 2011. Dal 2013 sono circa 30 le persone che vivono qui a turno per mantenere attivo l’insediamento (oltre che per garantire la manutenzione degli edifici), all’interno dell’albergo è stato aggiunto un piccolo museo ed una caffetteria e vicino al porto vi è un piccolo ostello costituito da alcuni container. Le comunicazioni con Pyramiden possono avvenire solo tramite telefoni satellitari ed è diventata oltre che meta turistica anche una base utile per le escursioni. Per maggiori informazioni consiglio di consultare Wikipedia, da cui è stato preso un estratto dettagliato per meglio descrivere questa particolare città. Tutto quanto detto, vi verrà sicuramente spiegato meglio durante i tour guidati, nel quale potrete entrare nei vari edifici abbandonati dai minatori.

Pyramiden, Svalbard
Pyramiden, Svalbard

Anche qui, se si è fortunati, è possibile incontrare la bellissima volpe artica in cerca di uova di gabbiano ( la città ne è piena).

Volpe artica Pyramiden, Svalbard
Volpe artica Pyramiden, Svalbard

NORDENSKJOLD GLACIER

Come già precedentemente detto, Pyramiden si affaccia sulla baia di Adolfbukta, dove si trova il fronte del ghiacciaio di Nordenskjøld. Questa immenso ghiacciaio è esattamente al centro della rotta di migrazione degli orsi polari verso nord. Alcuni degli avvistamenti avvengono proprio in prossimità di questo ma con molta fortuna. Durante le varie escursioni è comunque possibile gustare un pasto caldo alle pendici del ghiacciaio e se si è fortunati, osservare le foche sugli iceberg.

Foca, Nordenskjold Glacier, Svalbard
Foca, Nordenskjold Glacier, Svalbard
Nordenskjöld Glacier, Svalbard
Nordenskjöld Glacier, Svalbard
Nordenskjöld Glacier, Svalbard
Nordenskjöld Glacier, Svalbard

Nella rotta per andare a Pyramiden, si attraversa inoltre il maestoso Billefjorden, abbastanza riparato dalle intemperie e dalle maree. Se si è appassionati di fotografia paesaggistica è possibile cogliere dei bellissimi scatti.

Billefjorden, Svalbard, Norvegia
Billefjorden, Svalbard, Norvegia
Billefjorden, Svalbard, Norvegia
Billefjorden, Svalbard, Norvegia
Billefjorden, Svalbard, Norvegia
Billefjorden, Svalbard, Norvegia

Come già detto, non troverete mai una escursione che abbia costo inferiore ai 140-150 euro ma vi assicuro che ne vale veramente la pena. Per quanto riguarda la mia esperienza personale, mi sono trovato benissimo con Svalbard Adventure e con Polar Charter. Devo dire che la loro organizzazione ed attenzione è veramente degna di nota. Ci sono anche altre agenzie di viaggio ma non mi sento di poterle consigliare per vari motivi personali.

Come già accennato, durante l’estate, gli orsi polari migrano nei fiordi del nord. Purtroppo non esistono escursioni giornaliere di così lunga percorrenza. Per tale motivo, se si vogliono aumentare le chance di avvistare il re dell’artico, è necessario pensare ad un crociera. Questa è stata la decisione per il nostro secondo viaggio, di cui parlerò ampiamente in uno dei prossimi articoli.

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