Dopo aver parlato, nel precedente articolo, di tutte le attrazioni nei dintorni di Longyearbyen, desidero raccontarvi della fantastica crociera artica. A luglio 2020 abbiamo prenotato questo viaggio, sperando di poter finalmente vedere un orso polare. Come già ampiamente dettagliato, non è molto facile avvistare il re dell’artico alle isole Svalbard. Gli orsi sono animali che non stanno mai fermi e durante l’estate migrano nei fiordi del nord. L’unico modo per aumentare la possibilità di avvistare questi ultimi è quello di partecipare a una spedizione artica in crociera. Per via delle lunghe distanze e per la mancanza di strutture ricettive alberghiere, le piccole imbarcazioni non possono solcare questi mari.
Per fare questa bellissima esperienza ci siamo quindi rivolti ad Hurtigruten. Questa compagnia solca da anni i fiordi norvegesi, oltre ad organizzare spedizioni in antardide, nell’inside passage e in moltissimi altri luoghi selvaggi della terra. L’organizzazione è stata davvero ottima in ogni dettaglio.
Il primo giorno, compreso nel prezzo, viene offerta una notte all’hotel Radisson Blu di Longyearbyen. Quest’ultimo possiede al suo interno una sauna, una piscina termale, un ristorante, un bar, un negozio di souvenir ed un pub. Purtroppo a causa della pandemia, molti di questi servizi relax erano chiusi. Ad ogni modo dopo una notte trascorsa in hotel, abbiamo gustato un buon pranzo. Il primo giorno, per gli ospiti, è previsto un bel giro al museo di Longyearbyen e un tour presso Green Dog Svalbard ( entrambi trattati nell’articolo precedente). Verso le 17 siamo stati poi imbarcati, previo controllo dei documenti anti-covid e screening della temperatura corporea.
CROCIERA ALLE SVALBARD: DOCUMENTI NECESSARI
Per poter partecipare ad una crociera con Hurtigruten, è necessario assolutamente disporre di alcuni documenti. Trattandosi di viaggio che prevedono escursioni e spedizioni, è necessario disporre del “Medical Form”. Quest’ultimo è una vera e propria certificazione circa le proprie condizioni di salute, farmaci assunti o patologie pregresse. Ciò dovrebbe in qualche modo aiutare un medico di bordo a prendere le giuste precauzioni. Il certificato va compilato in tutti i campi e fatto firmare al medico di famiglia. Il tutto rigorosamente in lingua inglese. Oltre a questo basta disporre dei classici documenti per entrare in Norvegia, quali passaporto e carta d’identità.
LA NAVE
La Ms Spitsbergen è una nave dotata di tutti le migliori zone relax. Le cabine si dividono in differenti categorie. A seconda della posizione, della presenza di una finestra o dell’ubicazioni in corridoio o lato ponte, i prezzi variano sostanzialmente. Noi abbiamo optato per una cabina basic interna senza finestra. Il costo è di circa 1600 euro a persona. Oltre ad essere la più economica, questa scelta consente di dormire in pace una volta rientrati, evitando di dover combattere con la luce esterna del sole di mezzanotte.

Il ristorante è veramente ottimo. Si possono consumare tutti e tre i pasti, bevande incluse senza alcun onere aggiuntivo. Tra l’altro viene servito del buonissimo vino ( italiano o francese) durante il pranzo e la cena. Per ogni altra spesa extra pasto, agli ospiti viene consegnata una vera e propria card. Prima di scendere dalla nave si passa in reception e si paga il dovuto . Di solito, causa dimensioni ridotte, le persone vengono scaglionate in diversi gruppi, evitando in tal modo assembramento e garantendo un posto a sedere a tutti .
Vicino al ristorante è presente un bar in cui è possibile godere della vista all’esterno bevendo qualcosa di caldo, vino, birra ecc.
In prossimità del ponte sono inoltre presenti una sauna, una palestra e una Iacuzzi ( veramente ottima dopo aver fatto una bella escursione).

Pe tutte le escursioni sono presenti dei piccoli gommoni, sui quali vengono fatti sbarcare gli ospiti, in gruppi di 6 massimo 8 persone.
La nave è veramente enorme ed anche il ponte all’aperto consente di godere degli splendidi panorami mentre ci si rilassa su una sedia. Su quest’ultimo ci sono anche apposite aree fumatori.
SVALBARD: L’ITINERARIO DELLA CROCIERA
Ci son due possibili itinerari, entrambi di 6 giorni l’uno. Noi abbiamo scelto il ” Spitsbergen and Polar Bears. An Arctic Adventure”. L’itinerario prevedeva i seguenti obiettivi :
GIORNO 1 : arrivo in hotel e pernottamento.
GIORNO 2 : visita al museo e a Green Dog Svalbard. Successivamente imbarco e visita guidata a Baretsburg.
GIORNO 3: Magdalenefjorden 79°35’N, Smeeremburg e Smeeremburg Glacier.
GIORNO 4: Liefdefjord, Texas Bar, Monaco Glacier e rggiungimento degli 80 ° N a Moffen.
GIORNO 5: Ossians Sars e Ny-Alesund.
GIORNO 6: rientro a Longyearbyen e sbarco.
Il tour è soggetto a variazioni che possono dipendere dalle condizioni meteo, dal mare e dalla presenza o meno di ghiaccio. Per nostra fortuna, durante il nostro percorso, abbiamo avuto cielo sempre limpido, con temperature che hanno raggiunto il record storico di 22 °C. Il mare è stato quasi sempre calmo e ciò ha permesso di stazionare sul ponte e sorvegliare le coste.
Di Barentsburg vi avevo già parlato nel precedente articolo, quindi passerò direttamente oltre. L’unica cosa degna di nota è lo splendido panorama che si incontra navigando le acque tra Longyearbyen e Barentsburg. Il sole di mezzanotte contribuisce a rendere gli scenari ancora più magici .

MAGDALENEFJORDEN 79°35’N
Dopo aver lasciato Barentsburg, intorno alle 20:00, la nave si è diretta verso i grandi fiordi del nord. La mattina, appena svegliati, la nave ha attraccato a Magdalenefjorden, uno dei fiordi più maestosi del nord. Qui dopo aver goduto di una buona colazione, le nostre guide dell’expedition team, ci hanno fatto sbarcare sulle coste. Questo fiordo, lungo 8 km e largo 5, era molto frequentato nei secoli passati come base per la caccia a balene e cetacei ma oggi fa parte del National Park come “Bird Reserve”.

Inizialmente il fiordo era chiamato Baia delle zanne. Questo nome venne dato da William Barents, il primo ad esplorare il fiordo nel 1596, il quale trovò zanne di tricheco nella baia. In seguito lo stesso fu reclamato dagli inglesi che lo chiamarono “Maudlen Sound”. Questi stabilirono una stazione di caccia alle balene, su quello che oggi è chiamato Gravneset. In seguito se ne impossessarono gli olandesi che furono i primi a chiamare il fiordo Mari Mgdalene bay. Di recente sono stati trovati i resti di quattro fornaci di grasso di balena ed un cimitero con circa 130 tombe databili tra il XVII e il XVIII secolo.
Una volta sbarcati sulla costa, abbiamo visitato le fornaci recintate e incavate nella sabbia. Qui la nostra guida Philippe, ci ha spiegato in maniera precisa la storia all’epoca della caccia alle balene.







Successivamente è stato possibile scegliere tra una bella seduta di trekking ed un bagno nel mar glaciale artico. Noi abbiamo optato per quest’ultima ed è stata un’esperienza unica. Una volta che si è deciso di tuffarsi è necessario uscire immediatamente dall’acqua gelida. Il mare è talmente freddo che si ha la sensazione di non sentire più alcuna parte del corpo. Ovviamente l’equipaggio era pronto ad accogliere i pochi coraggiosi con asciugamani asciutti e puliti.


SMEEREMBURG AND SMEEREMBURG GLACIER
Dopo essere rientrati, la nave è salpata alla volta di uno dei fiordi più spettacolari del nord, Smeeremburg.
Dopo aver percorso il fiordo, la nave è rimasta ormeggiata in prossimità dell’immenso ghiacciaio. Qui siamo nuovamente sbarcati per tentare di esplorare quest’ultimo. Le nostre guide hanno permesso a tutti di arrivare alle pendici esplorabili del ghiaccio. Abbiamo avuto la possibilità per la prima volta di camminare su immensi blocchi di ghiaccio e di assistere al distacco di alcuni iceberg.




Subito dopo ci siamo rimessi in viaggio per uscire dal fiordo. E’ qui che la crociera ha avuto una svolta inaspettata. Ero comodamente seduto sul ponte, con il binocolo in mano, ad osservare le coste. Finalmente, da dietro una roccia, ecco spuntare il re dell’artico: l’orso polare.Un urlo ed il capitano ha quindi fermato la nave e lo ha seguito per una buona mezz’ora durante la sua camminata lungo la costa. L’emozione è stata indescrivibile. L’orso si è fermato di tanto in tanto per sentire gli odori nell’aria per poi tuffarsi in acqua ed attraversare il fiordo a nuoto. Penso di aver fatto circa settecento foto in mezz’ora. Di seguito eccone alcune delle più belle.












Questo era sicuramente l’obiettivo del nostro viaggio. Vedere un’orso polare dal vivo è una di quelle cose che ti rimane dentro.
LJEFDEFJORD, TEXAS BAR E MONACO GLACIER
A seguito di un lungo percorso, durato tutta la notte, la mattina seguente ci siamo svegliati in questo maestoso fiordo, all’interno del quale risiede uno dei ghiacciai più maestosi del mondo.
Una bella colazione e siamo sbarcati sulle coste, dove si trovava il Texas bar. Quest’ultima è stata costruita nel 1927 da Hilmar Nøis e Martin Petterson Nøis. Diversi membri della famiglia Nøis vom Vesterålen in Norvegia trascorsero parte della loro vita come cacciatori a Spitsbergen, e alcuni di loro divennero famosi in seguito. Alla fine degli anni ’20, scelsero l’area Woodfjord-Liefdefjord come loro territorio di caccia e costruirono un paio di capanne. Alcuni famosi che ancora esistono sono quello vecchio di Mushamna e quello di Gråhuken, noto anche come “Ritter-hut”. Interessanti sono state le storie raccontate dalle nostre guide, in particolare quelle sulla presenza di orsi polari nel territorio.


Subito dopo ci siamo avventurati in un trekking sulla montagna circostante, godendo di ottimi panorami. Una delle nostre guide, esperta di piante e fiori, ha provveduto anche a mostrarcene alcune veramente particolari.

Dopo aver pranzato, abbiamo anche fatto un bellissimo giro in gommone tra gli iceberg del Monaco Glacier. Qui abbiamo visto una grande quantità di uccelli migratori, che si appostano alle pendici dei ghiacciai per mangiare crostacei.



MOFFEN 80°: IL TOP DELLE SVALBARD
Una volta rientrati, la nave è salpata in direzione di Moffen. Abbiamo raggiunto questa piccole isola, base di partenza di molte delle esplorazioni dirette al polo nord, intorno alla mezzanotte. Nelle acque abbiamo incontrato anche una balena.

Man mano che la nave si avvicinava abbiamo visto moltissimi trichechi in acqua, appartenenti alla colonia presente sull’isola.



Una volta raggiunta ala destinazione, abbiamo fatto un brindisi insieme all’equipaggio e agli altri ospiti della nave.

KONGSFJORD E NY-ALESUND
Dopo una notte in viaggio, siamo infine giunti nel maestoso Kongfjord, dove risiede la città di Ny-Ålesund.
Ny-Ålesund (letteralmente “Nuova Ålesund”) è un insediamento popolato da circa 200 abitanti in estate e soltanto 30 in inverno, per lo più ricercatori scientifici. La città è circondata da una linea di demarcazione immaginaria da non oltrepassare, vista la concreta possibilità di imbattersi nell’orso polare. Il silenzio in questa cittadina è assolutamente d’obbligo, essendo presenti diversi laboratori di ricerca spaziale di diverse nazioni.
Come sempre siamo sbarcati sulla costa in gommone per fare una bella ma faticosa escursione di trekking. I panorami erano davvero mozzafiato.





Una volta rientrati, la nave si è diretta a Ny- Alesund, dove abbiamo fatto un tour della città. L’area è abitata, come suddetto, da pochissime persone, principalmente legate al turismo ed alle stazioni di ricerca internazionali. Agli estremi della città sono presenti dei cartelli di avvertimento circa la presenza dell’orso polare. Oltre questi limiti è necessario girare armati.





Nella città è possibile anche acquistare qualche souvenir e mangiare o bere qualcosa nei chioschi sulla strada principale. L’ambiente è comunque pieno di animali selvatici come le volpi artiche ed uccelli migratori.
Successivamente ci siamo diretti verso Longyaerbyen, dove la mattina seguente siamo sbarcati. Nonostante fossimo già stati a contatto con la natura selvaggia in Alaska, questo viaggio è stato in assoluto il più bello. Il sogno realizzato di vedere un orso polare, il mare, il sole di mezzanotte ! Un’esperienza che tutti dovrebbero fare una volta nella vita.