LE SVALBARD A MARZO

Orso Polare, Svalbard

Ho sempre sognato di vedere dal vivo l’artico più autentico nei mesi invernali. Nonostante fossi già stato alle isole Svalbard nell’estate del 2019 ed in crociera in quella del 2020, ho deciso di tornare ancora una volta nelle condizioni più estreme.

Il mese di Marzo è sempre stato il mio preferito per i viaggi nell’artico, soprattutto per la consueta attività aurorale, anche se non sempre la natura è prevedibile. Questo ennesimo viaggio in solitaria, come sempre, è stato organizzato tutto in autonomia, basandomi sulle precedenti esperienze in queste fantastiche isole.

L’IDEA DEL VIAGGIO

Inutile nascondere che l’obiettivo del viaggio era quello di avvistare il mio animale preferito ancora una volta: il maestoso re dell’artico. Avrete sicuramente visto i documentari in televisione nei quali le mamme ed i cuccioli escono dalle famose caverne e si mettono in marcia verso il grande nord: ecco, questo è ciò che accade nel mese di Marzo.

Altro fattore che ha influenzato la mia scelta, come già detto, è l’ottima probabilità di vedere, per la sessantaquattresima notte della mia vita , l’aurora boreale. Ho sempre pensato che bisognasse avere un piano di emergenza per ogni viaggio, in modo da focalizzarsi bene sugli obiettivi e non tornare delusi.

Per chi come me è amante della wildlife e astrophotography, queste isole rappresentano un vero paradiso, unico al mondo.

L’ORGANIZZAZIONE DEL VIAGGIO

In questi tempi incerti ho dovuto fare di necessità virtù, organizzando il viaggio secondo le normative vigenti in tema di covid. Non essendo possibile arrivare e tornare in giornata, sono state necessarie due notti ad Oslo, una all’andata e una al ritorno.

Per arrivare all’aeroporto di Gardermoen, ho dovuto prendere il volo Sas con scalo a Copenaghen. Purtroppo anche in questo caso ci sono volute 4h di stop-over.

Tuttavia, data la necessità di avere voli cancellabili, ho usufruito per la prima volta della tariffa Sas plus Pro, godendo della Lounge Sas. Spettacolare la comodità degli ambienti e il buffet gratuito a disposizione di tutti.

L’HOTEL A GARDERMOEN

Se arrivate in serata a Gardermoen, consiglio vivamente di dormire presso il Park Inn by Radisson Blue accanto all’aeroporto. Si trova soltanto a 400 metri a piedi dagli arrivi e permette di alzarsi con comodo al mattino seguente.

Park Inn Oslo Gardermoen
Park Inn Oslo Gardermoen

Per il ritorno è un’ottima soluzione anche il Gardermoen B&B Hotel, a circa 10 minuti in bus dall’aeroporto. Qui è possibile usufruire del servizio navetta a circa 8 euro per tratta o prendere il bus 420 al costo di circa 4 euro.

Raggiungere l’aeroporto delle Svalbard è possibile prendendo uno degli unici due voli in partenza giornaliera da Oslo, rispettivamente con Norwegian e Sas. Tra le due ho sempre preferito Sas, considerando che a prezzi poco superiori è possibile usufruire del pasto e del wi-fi gratuito.

Atterraggio alle Svalbard
Atterraggio alle Svalbard

Devo ammettere che è la prima volta che ho goduto di tutte queste comodità per raggiungere il mio amato artico. Tuttavia, dovendo avere flessibilità nella gestione dei voli, ho dovuto per forza percorrere questa strada.

L’ARRIVO ALLE SVALBARD

Per arrivare alle isole Svalbard è stato necessario fare un’ennesimo stop all’aeroporto di Tromso. Nonostante fosse stato classificato come un semplice scalo tecnico di 25 minuti, siamo dovuti nuovamente scendere dall’aereo con il bagaglio a mano ed eseguire i controlli di sicurezza.

Questo si è reso necessario a causa dell’obbligatorietà del green pass per l’ingresso nelle isole. Ben 10 persone sono state lasciate a terra per mancanza della documentazione richiesta, facendo tardare di circa un’ora l’aereo. Nonostante ciò l’arrivo sulle isole è stato spettacolare come sempre. L’aeroporto di Longyearbyen vale già da solo il costo del biglietto.

Aeroporto di Longyearbyen
Aeroporto delle Svalbard
Aeroporto delle Svalbard
Aeroporto di Longyearbyen
Aeroporto delle Svalbard
Aeroporto delle Svalbard
Aeroporto delle Svalbard
Aeroporto di Longyarbyen
Aeroporto delle Svalbard
Aeroporto delle Svalbard
Aeroporto di Longyearbyen
Aeroporto di Longyearbyen

DOVE SOGGIORNARE IN INVERNO ALLE SVALBARD

A differenza dei precedenti soggiorni estivi, questa volta ho optato per il Radisson Polar Blu, molto vicino al centro. Il motivo di questa scelta è stato dettato dal fatto che le temperature erano veramente proibitive in questo periodo, cosa che rendeva proibitiva quasi ogni uscita a piedi per più di mezz’ora.

Inoltre, proprio all’interno dell’hotel è presente il pub più a nord del mondo, dove è possibile passare tempo in attesa di escursioni o gustare una cena o una birra al caldo senza congelarsi.

Longyearbyen, Svalbard
Longyearbyen, Svalbard
Temperatura artica primo giorno
Temperatura artica primo giorno
Birra Isbjorn
Birra Isbjorn

I prezzi sono come al solito altissimi, in linea con quelli del posto: una pizza e una birra circa 28 euro mentre il menù burger, patatine e birra intorno ai 25. Da buon italiano ho tentato di fare gli onori di casa ma la pizza non era poi così buona, dato che il ragazzo italiano che lavorava in cucina un anno fa non era più presente.

Il pub più a nord del mondo, Longyearbyen
Il pub più a nord del mondo, Longyearbyen

Nel caso si volesse fare scorta di acqua o altre cose o comprare souvenir, è possibile comunque fare una passeggiata in centro per raggiungere la Svalbardbuttiken. Il centro con le luci blu del periodo e con la neve che cade è veramente magico.

Centro di Longyearbyen, Svalbard, Norvegia
Centro di Longyearbyen
Centro di Longyearbyen, Svalbard, Norvegia
Centro di Longyearbyen
Svalbardbutikken
Svalbardbutikken

Ogni risveglio al Radisson è stato veramente magnifico. Una mattina sono stato svegliato dal rumore di una renna che cercava cibo proprio accanto alla mia finestra.

Risveglio al Radisson Polar Blue

Basta uscire semplicemente al di fuori dell’hotel per trovarsi immersi nel vero artico.

Nevicata a Longyearbyen

Durante il rientro il albergo dall’ultima escursione, il nostro bus ha incontrato sulla strada una renna che camminava comodamente per i fatti suoi.

L’AURORA BOREALE ALLE SVALBARD

Contrariamente a quanto si possa pensare, le isole Svalbard non sono il luogo più indicato per l’osservazione dell’aurora boreale. L’ovale aurorale infatti, tende a variare la sua posizione e la sua forma in base ai parametri.

Altri posti come Kiruna, Finnmark, Islanda, Tromso ecc, sono esattamente al di sotto dell’ovale aurorale. Ciò consente di vedere le luci del nord, anche in caso di attività solare bassa, seppur non con forte intensità. Le isole Svalbard invece, si trovano esattamente al centro dell’ovale aurorale.

Ciò significa che le luci del nord possono essere avvistate ma con maggiore difficoltà. L’aurora rimane sempre bassa sopra l’orizzonte ed è necessario che ci sia una buona attività per far si che l’ovale si posizioni sopra le isole.

Come noto, è necessario che ci sia cielo limpido e la posizione delle Svalbard, a circa 1200 km dal polo nord magnetico, non aiutano di certo nell’avere un meteo stabile.

LE ESCURSIONI PER L’AURORA BOREALE ALLE SVALBARD

Tuttavia, contro ogni previsione, nei miei primi due giorni ho avuto la fortuna di avere cielo limpido, accompagnato da una buona attività solare.

Considerando l’impossibilità di avventurarsi da soli al di fuori della città, se non armati, per via della presenza di orsi polari su tutta l’isola, ho quindi deciso di rivolgermi ad una delle agenzie locali per allontanarmi dalla città.

Il mezzo utilizzato è stato un enorme gatto delle nevi, in grado di raggiungere Adventalen, ben lontano dall’inquinamento luminoso della città.

A fine Febbraio le luci del nord cominciano a danzare già intorno alle 20.

Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard

Il freddo pungente a – 25 °C è stato veramente difficile da sopportare, con piedi e mani ghiacciate in continuazione. Alla fine dell’escursione è stato offerto bicchiere di bibita calda all’interno di uno dei piccoli rifugi presenti sulle isole. Inutile dire che io non ne ho usufruito, in preda alla alla malattia di fare più foto possibile.

Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Aurora boreale, Svalbard
Adventalen, Svalbard
Adventalen, Svalbard

La seconda sera avevo intenzione di replicare la stessa escursione. Uscendo invece intorno alle 20 per fumare la mia classica sigaretta, si è manifestata una spettacolare aurora visibile anche io mezzo alle luci della città. Un’ora di vero spettacolo.

Aurora boreale a Longyearbyen, Svalbard
Aurora boreale a Longyearbyen
Aurora boreale a Longyearbyen, Svalbard
Aurora boreale a Longyearbyen
Aurora boreale a Longyearbyen, Svalbard
Aurora boreale a Longyearbyen
Aurora boreale a Longyearbyen, Svalbard
Aurora boreale a Longyearbyen
Aurora boreale a Longyearbyen, Svalbard
Aurora boreale a Longyearbyen
Aurora boreale a Longyearbyen, Svalbard
Aurora boreale a Longyearbyen

COSA FARE ALLE SVALABARD A MARZO

Contrariamente a quanto avevo pensato di fare, ovvero passare 3 giorni in motoslitta nel tentativo di avvistare un orso polare, ho deciso all’ultimo di rivolgermi all’unica agenzia in possesso di una nave rompighiaccio: mai scelta fu più azzeccata.

Salpando dal porto di Longyearbyen

Come al mio solito avevo letto tutto il possibile circa il periodo ma ricordando il fatto che questo è il periodo in cui le mamme orse escono fuori dalle tane scavate sulle montagne, ho pensato che il modo migliore per avvicinarsi fosse proprio in nave.

L’agenzia a cui mi sono rivolto è la Henningsen, con l’intenzione di fare andare il primo giorno a Pyramiden ed il secondo Barentsburg. In realtà mi sono piaciute talmente tanto le prime due che ho deciso di prenotare anche per il terzo giorno. La nave è veramente spettacolare, oltre ad essere l’unica in grado di uscire in mare prima di maggio.

Posso tranquillamente dire di essere stato uno dei primi del 2022 a navigare il pack artico e ad avvistare ben tre orsi polari.

Le due guide Hans e Anna-Lena sono veramente appassionate e preparatissime, oltre ad essere gentilissime. Il pranzo anche abbondante e buono, a base di salmone, pasta, riso, pane e per chi volesse, carne di balena.

Io non ne ho voluto nemmeno sentire l’odore, essendo la balena uno dei miei animali preferiti.

Pasto sulla nave
Pasto sulla nave
Nave
Nave

In nessuna delle due spedizioni verso Pyramiden siamo riusciti ad attraccare al porto, a causa dell’intenso ghiaccio presente nel fiordo. Tuttavia le opportunità di osservare la wildlife sono davvero illimitate.

EXPEDITION A PYRAMIDEN

La prima delle tre escursioni in nave è stata senza dubbio la più bella esperienza della mia vita. Posso forse paragonarla al primo avvistamento di un orso polare a luglio 2020 a quasi 80 ° ma con molta difficoltà.

Nell’imponente Isfjord siamo stati immediatamente seguiti da un amico curioso.

Tricheco, Isfjord, Svalbard
Tricheco, Isfjord, Svalbard

Appena usciti da Isfjorden in direzione di Billefjorden, siamo entrati in contatto con i primi blocchi di ghiaccio e con il pack artico solidificato.

Navigando a Isfjord

Qui erano presenti diverse foche spiaggiate e un paio di renne. Il capitano della nave ha avvistato due cuccioli di orso tra le montagne che correvano. Noi li abbiamo visti soltanto di sfuggita.

Nel silenzio e nell’adrenalina più assoluta, dopo un paio di minuti, ecco comparire la mamma orsa, che ci ha deliziato con la sua presenza e la sua camminata fiera a distanza ravvicinata. Un ‘emozione incredibile riuscire a vedere finalmente un orso polare sulla neve e tra i ghiacci.

Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard

E’ possibile realizzare un sogno due volte ? E’ successo a me il primo Marzo del 2022. La crociera è stata comunque magnifica per tutto il suo tempo. C’è da considerare il fatto che i -25 °C esterni, con il vento della nave, venivano percepiti circa come -35 °C. Condizioni veramente estreme che non consentivano di tenere la macchina fotografica in mano più di 10 minuti. I risultati sono stati comunque soddisfacenti.

Una volta entrati nel Billefjorden, ci siamo imbattuti nel pack artico più solido, incontrando diversi trichechi, tra cui una mamma intenta a prendersi cura del cucciolo. Meraviglioso!

Mamma tricheco e cucciolo a Billefjorden
Mamma tricheco e cucciolo a Billefjorden
Mamma tricheco e cucciolo a Billefjorden
Mamma tricheco e cucciolo a Billefjorden
Mamma tricheco e cucciolo a Billefjorden
Mamma tricheco e cucciolo a Billefjorden

I maschi preferiscono invece come sempre oziare sui ghiacci.

Tricheco a Isfjord, Svalbard, Norvegia
Tricheco a Isfjord, Svalbard, Norvegia

Purtroppo arrivati a metà di Billefjorden i blocchi di ghiaccio si sono fatti sempre più intensi e ciò ci ha costretto a tornare indietro.

Pack artico, Svalbard
Pack artico, Svalbard
Blocchi di ghiaccio su Billefjorden
Blocchi di ghiaccio su Billefjorden

Una giornata meravigliosa.

I ghiacci di Billefjorden

La giornata perfetta si è conclusa con uno splendido tramonto in mare.

Tramonto a Isfjord

EXPEDITION A BARENTSBURG E ESMARKBREEN

Il secondo giorno ci siamo invece diretti a Barentsburg e al maestoso ghiacciaio Esmark. Il viaggio è stato nettamente più agevole, poichè il ghiaccio si era addensato appena dopo il porto della piccola cittadina. Ho già descritto entrambe le città russe nei miei precedenti articoli sulle Svalbard, quindi mi focalizzerò soltanto sulla fauna.

La prima tappa è stata quella del maestoso ghiacciaio. Siamo arrivati a distanza di circa 200 metri a causa dello strato di ghiaccio formatosi. A ridosso dello stesso, abbiamo visto un’altra mamma tricheco con il cucciolo.

Trichechi a Esmarkbreen, Svalbard
Trichechi a Esmarkbreen, Svalbard

Ai piedi del ghiacciaio abbiamo avvistato un altro orso polare a caccia di foche, questa volta visibile solo attraverso binocoli o teleobiettivo.

Orso polare a Esmarkbreen, Svalbard
Orso polare a Esmarkbreen, Svalbard

Arrivati nel porto di Barentsburg, la nave ha avuto qualche difficoltà nell’attraccare, a causa di un enorme blocco di ghiaccio che si frapponeva tra nave e molo.

Il centro della città è distante circa 400 scalini a piedi o si può prendere un piccolo bus, con capienza molto limitata. La situazione che abbiamo trovato all’interno della piccola cittadina è stata un pochino surreale. La città è controllata da una grande compagnia russa mentre l’80% delle persone era proveniente dall’Ucraina. La giovane guida russa che ci ha accompagnato e le persone al suo seguito sembravano avere un’area triste, che cercavano di mascherare facendo il loro lavoro con passione.

In arrivo a Barentsburg
Barentsburg in inverno

Anche qui, memore della mia precedente visita a Barentsburg, l’obiettivo era vedere e fotografare la bellissima volpe artica. Appena possibile mi sono staccato dal gruppo e mi sono posizionato su una vallata davanti ad uno degli hotel. Dopo poco ne ho vista una attraversare la valle e dirigersi nei pressi delle fondamenta dell’albergo: una caccia fotografica come piacciono a me. Con la neve quasi fino al bacino mi sono intrufolato nella vallata senza fare rumore, e avvistando la volpe vicino all’albergo.

Volpe artica a Barentsburg
Volpe artica a Barentsburg

Vedendomi, dopo il momento di adrenalina occhi negli occhi, si è poi spostata lentamente su un pendio. L’ho seguita piano piano posizionandomi abbastanza vicino e nascosto dietro ad una staccionata. Un momento veramente bello per chi ama la fauna ed in particolare quella artica.

Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica a Barentsburg
Volpe artica a Barentsburg
Volpe artica a Barentsburg
Volpe artica a Barentsburg
Volpe artica a Barentsburg
Volpe artica a Barentsburg
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard
Volpe artica, Barentsburg, Svalbard

Una giornata veramente bella. Come ciliegina sulla torta abbiamo avuto il privilegio di assistere alla simulazione di una missione di salvataggio in elicottero da parte dei paramedici. Un’esperienza unica.

Esercitazione di salvataggio in elicottero

Per il terzo giorno, ho deciso quindi di ripetere l’escursione a Pyramiden, nella speranza di addentrarci il più possibile atteraverso Billefjorden e al maestoso Nordenskiold glacier.

Come preventivato, le condizioni dei fiordi erano completamente diverse rispetto ai due giorni precedenti. I ghiacci all’ingresso di Billefjorden si erano mossi ed il mare era abbastanza agitato. In più la temperatura si era ulteriormente abbassata e i venti di una tempesta artica soffiavano da nord.

Tempesta artica a Billefjorden

Era quasi impossibile stare sul ponte della nave poichè la neve colpiva i nostri volti a grande velocità rendendo difficile tenere gli occhi aperti. La macchina fotografica era praticamente congelata, quasi impossibile da tenere nelle mani.

Tempesta artica a Billefjorden

In questo clima di bufera siamo arrivati sul pack artico, in prossimità di Pyramiden. Qui la nave si è avvicinata in maniera attenta al ghiaccio, costeggiandolo da una parte all’altra del fiordo. Abbiamo visto una gran quantità di foche nuotare, quasi impossibili da fotografare.

Una volta trovato un varco, in prossimità della sponda sinistra del fiordo, siamo poi giunti alla fine delle acque percorribili.

Incredibile ma vero c’era un orso polare che cacciava foche e correva a zig zag in lontananza. La tempesta artica ha reso quasi impossibile fare foto decenti. Tuttavia sono riuscito ad ottenere qualche risultato decente.

La difficoltà più grande comunque è stata senz’altro rappresentata dal vento forte e gelido: le mani erano congelate, anche indossando i guanti, ed era difficile anche mettere a fuoco qualsiasi soggetto. Per fortuna sono comunque riuscito a godermi il terzo orso in tre giorni.

Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard
Orso Polare, Svalbard

Sulla strada del ritorno il ghiaccio si era nuovamente mosso, dando vita a paesaggi da documentario.

Billefjorden, Svalbard, Norvegia
Billefjorden, Svalbard, Norvegia
La montagna più bella del fiordo
I ghiacci al ritorno a Isfjord

COSA FARE A LONGYEARBYEN IN INVERNO

Oltre a partecipare a bellissime escursioni, le isole Svalbard offrono la possibilità di passare del tempo libero anche nel piccolo centro della città. E’ presente un museo, facilmente visitabile, una buona quantità di ristoranti, un supermercato e diversi negozi di souvenir. La particolarità di questi ricordi sta nel fatto che sono unici al mondo, essendo improntati prinicipalmente sulla fauna artica e su prodotti locali. Avendo un bimbo in arrivo, io mi sono concentrato su qualcosa di orginale.

Peluche Artici
Peluche Artici

Quale opportunità migliore di portare un qualcosa che tenti di trasmettere da subito la passione per l’artico? Ad ogni modo è possibile godere della natura selvaggia anche camminando per le vie della città. Capita spesso di incontrare renne per strada o nella neve. Alcuni risvegli poi sono decisamente magici.

Renna al risveglio al Radisson
Renna al risveglio al Radisson
Renna a Longyearbyen
Renna a Longyearbyen
Renna a Longyearbyen
Renna a Longyearbyen
Renna a Longyearbyen
Renna a Longyearbyen
Renna a Longyearbyen
Renna a Longyearbyen

Quando non tira vento e nevica, camminare per il centro è qualcosa di veramente magico.

Il centro di Longyearbyen

Anche di giorno è possibile godere del silenzio assoluto e del paesaggio naturale imbiancato.

Centro di Longyearbyen

Un viaggio come questo potevo immaginarlo soltanto nei miei sogni più belli. L’aurora boreale, gli orsi polari, le renne, le foche, i trichechi, il pack artico, la tempesta artica: cosa si può desiderare di più.

Un viaggio in solitaria da fare assolutamente una volta nella vita per entrare a contatto con l’artico più autentico. Per qualsiasi altra informazione relativa ai meravigliosi paesi del nord, potete leggere tutti gli altri miei articoli.

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