Nei miei innumerevoli viaggi, uno degli obiettivi è sempre stato quello di fotografare gli animali artici. Da appassionato di fotografia naturalistica e notturna, ho sempre pensato che questi luoghi rappresentano un vero paradiso. Nonostante ci siano centinaia di animali che abitano queste terre selvagge, cercherò di descrivere i miei preferiti.
AVIFAUNA ARTICA
STERNA ARTICA
La sterna artica a mio modo di vedere, si contende il primato di uccello più bello tra quelli artici a pari merito con i simpaticissimi Puffin. E’ un uccello fenomenale per le sue doti migratorie, migrando dall’artide all’antartide durante l’anno e percorrendo più di 90.000 km annui. Nell’arco della sua vita è in grado di percorrere distanze pari a 2.4 milioni di chilometri.
Si riproducono nelle coste e sulla tundra delle regioni artiche e antartiche dell’Asia, Europa e Nord America. Il viaggio verso l’artico dura circa due mesi, dove nidificano nei mesi di giugno e luglio. Si nutrono principalmente di pesci, insetti e crostacei, grazie alla loro innata abilità come cacciatori.

L’aspetto che più mi affascina di questi bellissimi uccelli migratori è la ferocia con la quale proteggono il nido dagli intrusi. Chiunque abbia avuto la fortuna (o la sfortuna a seconda dei punti di vista) di trovarsi nei paraggi del nido, è stato di sicuro attaccato dall’alto da questi aggressivi uccelli migratori.

Non è raro vedere persone che camminano con un bastone o un ombrello sopra le loro teste, osservando le strade accanto ai nidi. Può sembrare un’assurdità ma avere con se un oggetto sopra le proprie teste evita di essere beccati in maniera diretta, con conseguenze dolorose. Talvolta gli orsi polari affamati, invadono il territorio delle sterne artiche per mangiare uova: questi volatili attaccano con convinzione gli orsi, talvolta ferendoli in maniera abbastanza visibile.

A me è capitato di vederne molte sulle meravigliose Isole Svalbard. In prossimità del porto dei Longyearbyen, in estate nidifica una numerosa colonia. Appostandosi a debita distanza è possibile osservarle in tutto il loro splendore.
PUFFIN O PULCINELLA DI MARE
Un uccello simpaticissimo e uno dei più belli che esistano. Ne esistono svariati milioni di esemplari, che si riproducono nelle isole settentrionali del mondo, appartenenti ad Europa e Nord America. Di solito svernano in mare, nelle vicinanze dei siti di nidificazione ma anche più sud, fino alle isole Canarie.

La cosa che più caratterizza questi bellissimi uccelli migratori è la loro fedeltà. Ogni volta che arriva Maggio infatti, le stesse identiche coppie formatesi negli anni precedenti, si ritrovano nei siti di nidificazione, costruendo un nuovo nido e dedicandosi alla prole. I nidi sono sempre costruiti su scogliere a strapiombo, per evitare la presenza di altri animali artici predatori. Sia il maschio che la femmina si occupano della costruzione del nido, della pesca e della cova. Una volta resa indipendente la prole nel nutrimento e nel volo, lo abbandonano, per poi rincontrarsi l’anno successivo.

In Islanda, Norvegia, Svalbard e Gran Bretagna è naturale incontrare Puffin durante il periodo estivo. Essendo uccelli confidenti sono alcuni degli esemplari più fotografati al mondo. E’ facile incontrarli anche durante un’escursione in barca, osservando il loro goffo modo di decollare dall’acqua.


A me è capitato di vederne molti alle isole Svalbard, dove sono in gran numero nei mesi estivi.
Esiste una simpatica variante di questi uccelli, che possiede un lungo ciuffo di capelli. Sono molto frequenti nella Resurrection Bay in Alaska, dove ne ho visti svariati ma non ho avuto modo di fotografarli.
FULMARO DEL NORD
E’ simile ad un gabbiano anche se non imparentato. Raggiunge la maturità sessuale tra 8 e 10 anni, nidificando da aprile a giugno, con una incubazione delle uova che può durare quasi 60 giorni. Di solito vive in colonie e quando disturbato espelle una sostanza giallastra maleodorante, di solito destinata al nutrimento dei piccoli. E’ facile vederli mentre seguono le navi del nord, seguendole da vicino. Si nutrono di pesci, crostacei e meduse.


A me è capitato di vederne moltissimi alle Svalbard mentre accompagnavano i movimento della nave.
BLACK GUILLEMOT (URIA NERA)
E’ un simpatico uccello che trascorre la maggior parte della sua vita in mare. Quando arriva il periodo riproduttivo nidifica su scogliere a strapiombo sul mare. Sono molto diffuse nei mari del nord e nelle regioni artiche. Capita spesso di vederle alle pendici dei ghiacciai, in cerca di molluschi, presenti in grandi quantità in queste zone. In particolare, a me è capitato di vederle attendere il distacco di un blocco di dalle pareti del ghiacciaio e approfittare del movimento provocato in acqua, per pescare.


BECCACCIA DI MARE
Un uccello largamente diffuso.
Si stabilisce per la nidificazione in ambienti costieri sabbiosi, lagune, delta, cave di sabbia. Durante la migrazione però può fermarsi anche in zone umide o coltivate dell’interno. È presente nei continenti europeo, asiatico e africano, sverna sulle coste atlantiche e a sud fino in Mauritania, mentre scarseggia nel Mediterraneo centro-occidentale.
La nidificazione avviene in primavera, l’unico momento in cui la Beccaccia di mare vive più appartata, anche se i nidi, costruiti tra i banchi di sabbia, non vengono posti troppo lontani l’uno dall’altro. Vengono deposte dalle due alle quattro uova, che sia la femmina che il maschio covano fino a 27 giorni. Dopo due giorni dalla nascita i pulcini sono già pronti a uscire dal nido.
La particolare caratteristica che mia ha colpito è la posizione su una zampa sola a riposo, un pò come quella dei fenicotteri. Per andare a colpo sicuro è possibile recarsi sulla spiaggia di Ytri-Tunga in Islanda, famosa per la presenza delle foche.


OCA FACCIABIANCA
Nel periodo invernali le oche facciabianca si riuniscono in gruppi di enormi dimensioni.
Nidificano nell’Artico, spesso su ripide pareti rocciose dove la Volpe artica non può arrivare. Dopo la schiusa, per raggiungere i luoghi dove si nutrono, i pulcini ancora incapaci di volare devono saltare da scogliere alte fino a 30 metri.
La loro riproduzione avviene in molti paesi tra cui le isole Svalbard, la Groenlandia e alcune isole a nord della Russia.
Spesso vengono allevati come animali di compagnia e per questo sono diffuse anche in paesi più a sud come la Svizzera.

AQUILA CALVA
Un gigante che non ha bisogno di presentazioni. Largamente diffusa in America Settentrionale e nel Canada, questo imponente rapace è il simbolo degli Stati Uniti.
Possono covare dalle 2 alle 4 uova del peso anche di 750 grammi. Di solito non tutti i pulcini sopravvivono. Questi volano intorno ai tre mesi dopo essere stati nutriti con lucertole e pesci.
L’Aquila Calva produce tre principali tipi di richiami: uno schiamazzo che suona, un lamento e un forte suono riverberante, una sorta di pianto lungo e acuto utilizzato quando percepisce una minaccia. Oltre a comunicarlo con questo richiamo, l’aquila di mare testabianca comunica di essere minacciata con una serie di esibizioni come movimenti della testa, delle ali o accovacciandosi. Quando le coppie tornano al loro nido si richiamano a vicenda e mettono in atto delle straordinarie esibizioni in volo.
Per andare a colpo sicuro, basta recarsi nella Resurrection bay in Alaska o nel Chucagh national park.



MAMMIFERI ARTICI TERRESTRI E MARINI
ORSO POLARE: IL RE DEGLI ANIMALI ARTICI
Non c’è bisogno di presentazioni per il re dell’artico. Di gran lunga il mio animale preferito, il più grande predatore terrestre vivente e il simbolo per eccellenza di queste terre selvagge. Difficilissimo da vedere, c’è chi non ci riesce nemmeno in dieci tentativi. Io sono stato così fortunato da vederne quattro, tutte alle Isole Svalbard.

Nell’arcipelago delle Svalbard in inverno, sono presenti circa 3000 orsi polari. Verso fine Febbraio/inizio Marzo le mamme escono dalle caverne scavate nella neve dove danno alla luce i cuccioli. Questi appena nati pesano circa mezzo chilo. Grazie al latte ricco di proteine, i cuccioli crescono ad una grande velocità arrivando a pesare intorno ai 15 chili. Un maschio adulto può arrivare a pesare anche 750 chili con un’altezza di 3 metri. La dieta necessita di molti grassi e per questo si cibano di foche e balene. Nessun’altro mammifero potrebbe sopportare una dieta del genere e questo avviene grazie al particolare metabolismo dell’orso, che permette di evitare determinate malattie come il colesterolo.

Una volta arrivata la primavera, le mamme con i cuccioli migrano verso nord in direzione dei grandi ghiacci del nord. E’ una marcia lunga e faticosa, durante la quale le mamme devono riuscire a nutrirsi e a conservare le energie limitando gli sforzi. La vita dell’orso polare è una continua prova di sopravvivenza. Gli sfortunati che rimangono sulla terra ferma sono costretti a sopravvivere con ciò che trovano: uova, erba, resti di carcasse. I cucciole di frequente non superano il primo anno a causa della denutrizione.

Tuttavia un orso adulto è in grado di correre fino a 50 km/h e di percorrere grandi distanze in acqua, essendo dei formidabili nuotatori.
Il loro habitat è distribuito tra le isole Svalbard, Groenlandia ( soprattutto nella parte est) , Siberia, Baia di Hudson in Canada. In quest’ultima si radunano nei mesi di ottobre e novembre in attesa della solidificazione del ghiaccio.
Per tutti questi motivi, per lo spirito di sopravvivenza, per il fatto che incarnano alla perfezione la forza di volontà nel sopravvivere a temperatura proibitive, l’orso rimane e rimarrà sempre il mio animale preferito.

TRICHECO: IL PIU’ PIGRO DEGLI ANIMALI ARTICI
Un simpaticissimo animale artico che è possibile trovare nei mari del nord. E’ riconoscibile dalle sue zanne, che possono arrivare a pesare più di un chilo. Il peso di un tricheco adulto può arrivare fino a 1700 chili. Passano la loro vita sui ghiacci dell’artico, nutrendosi di molluschi grazie allo loro pelle spesse, fino a 10 cm introno al collo, che gli permette di essere isolati termicamente.

Gli esemplari più vecchi assumono un colore vicino al rosa mentre i giovani sono di colore marrone.


La loro simpatia è pari sono alla loro pigrizia: è impossibile non ridere davanti al loro modo goffo di rotolare sulle rocce. E’ senza dubbio il più simpatico degli animali artici.

Nonostante questo, il tricheco è l’unico animale di cui l’orso polare ha paura, a causa dei loro denti affilati che possono penetrare la loro testa uccidendoli. Essendo animali che vivono in colonie, l’orso li attacca soltanto quando è disperato per la fame, tentando di creare confusione ed attaccare i cuccioli.
In estate di radunano su isolotti di terra in colonie, entrando in acqua di tanto in tanto ma senza sprecare energie.



FOCA: UNO DEGLI ANIMALI ARTICI PIU’ CONOSCIUTI
Un altro degli animali artici più conosciuto. Le sottospecie sono in gran numero, tuttavia nell’artico, è possibile vederne soltanto alcune. Le speci più presenti sono le foche barbate, foca dal cappuccio (non ne ho mai vista una dal vivo), la foca comune e quella fasciata. Vive la maggior parte del suo tempo in acqua o sui ghiacci, diventando a volte preda di altri animali artici, come l’orso polare.
Nei miei viaggi mi è capitato spesso di vederne alle isole Svalbard e in Islanda. Nelle prime, è un ottimo segno, in particolare modo pensando che dove c’è un gruppo di foche, probabilmente c’è un orso polare ( ma non sempre).



VOLPE ARTICA: LA PIU’ FURBA DEGLI ANIMALI ARTICI
Un’altro dei miei animali artici preferiti. Le volpi artiche sono maestose e il loro sguardo furbo trasmette un qualcosa di unico. A seconda dellla quantità di cibo disponibile, possono dare alla luce dai 2 ai 19 cuccioli, dopo 50 giorni di gestazione.

Il inverno il pelo è folto e bianco mentre in estate, quando salgono le temperature, il pelo è rado e nero/bianco. Un animale meraviglioso, in grado di adattarsi al clima.

Il loro habitat è distribuito tra la Groenlandia, le Svalbard, l’Alaska ed alcune zone della Scandinavia e dell’islanda. Per andare a colpo sicuro, come al solito, basta recarsi in qualsiasi stagione alle Svalbard. Nei miei viaggi ho visto che la Volpe è presente di sicuro a Pyramiden e a Barentsburg, dove esiste una colonia e nelle zone meno abitate di Longyearbyen (ma è possibile vederle anche nel centro abitato).



Uscendo in nave è probabile incontrarle sulle scogliere accanto a colonie di uccelli migratori, in attesa di fare qualche buon pasto a base di penna o uova.


RENNA: UNO DEI SIMBOLI DELL’ARTICO
Il simbolo dell’artico, simbolo del Natale. Questo incredibile animale artico vive solitamente in colonie e che compie imponenti migrazioni a Sud nei mesi di settembre e ottobre. E’ largamente diffusa nelle regioni artiche e subartiche. Per le popolazioni natie rappresenta un’importante fonte di sostentamento, ricavandone anche preziosi vestiti.
In uno dei miei viaggi al nord, ho appreso da un nativo alcune cose che mi erano completamente sconosciute: il loro naso è in grado di scaldare l’aria, i cuscinetti degli zoccoli si adattano a seconda della stagione, vedono la luce ultravioletta e gli zoccoli possono allargarsi per camminare sulla neve. Un animale fantastico, in grado di percorrere fino a 60 km in un giorno. Possono correre fino a 70/80 km/h ed è per questo che non vengono cacciate dagli orsi polari, che si surriscaldano durante l’inseguimento e devono fermarsi.

Entrambi i sessi hanno le corna, anche se i maschi sono leggermente più grandi e le loro corna più forti.


La renna delle Svalbard è una sottospecie rispetto a quella dell’artico continentale e presenta pelo più folto e chiaro e gambe e testa più corte. E’ la più piccola sottospecie esistente.



Per vedere a colpo sicuro questi fantastici animali artici, basta recarsi alle Svalbard, nella Lapponia Svedese e Norvegese, nel Finnmark o nella regione di Tromso. Una sottospecie è rappresentata dal Caribù, presente in gran numero in Alaska e nella tundra Canadese. E’ possibile vederle soprattutto nel Denali National Park.


GRIZZLY E ORSO NERO: I GIGANTI DELL’ARTICO
Sono orsi presenti in gran numero nel Nord America. Nonostante appartengano alla stessa famiglia, alcune caratteristiche contraddistinguono questi animali artici. Il Gryzzly ha un colore più chiaro, è più grande (può arrivare fino a 360 chili), ha una faccia a forma di piatto e possiede artigli più lunghi. L’orso nero è più piccolo, non possiede la gobba, ha un profilo più allungato e possiede artigli più corti.


Il grizzly è onnivoro sebbene il suo cibo preferito sia rappresentato dal salmone, essendo un ottimo nuotatore. Può essere molto aggressivo se disturbato. L’orso nero a sua volta è onnivoro ed è un grande divoratore di frutta e miele. E’ inoltre un animale estremamente intelligente e per questo soggetto, purtroppo, all’ammaestramento per il circo.


Se si vuole entrare veramente a contatto con questi spettacolari animali, basta recarsi nel Denali National Park, in Alaska. Il viaggio è lungo e faticoso ma sarete assolutamente ripagati della fatica.
ALCE: UNO DEGLI ANIMALI ARTICI PIU’ AGGRESSIVI
Un animale artico mastodontico. Il maschio arriva a pesare intorno ai 500 kg, con corna che raggiungono i 20 kg e altezza al garrese di più di due metri. I piccoli alla nascita pesano già 15 chili e crescono in fretta. Sono largamente diffusi in Scandinavia, Siberia e Nord America. Tuttavia le alci alaskane sono le più grandi del mondo e non a caso hanno preso l’appellativo di Bull Moose.



I loro rapporti con l’uomo non sono buoni, tanto che in un anno ci sono più vittime provocate dalla femmina di alce che dal Grizzly.
Gli stessi ranger americani, in Alaska, ci hanno consigliato di comportarci differentemente nei confronti di questi animali enormi. Testualmente ” se vedete un orso non prendetelo alla sprovvista: fatevi notare, parlate a alta voce, cantate. Se vedete un alce nascondetevi immediatamente dietro a un grosso albero, un’auto o una roccia”.
Questo rende l’idea della loro aggressività e dei danni che possono provocare, soprattutto in presenza della propria prole. Anche le alci della Scandinavia sono degne di nota, anche se sono molto più difficili da avvistare durante il giorno, essendo animali schivi che vivono sulle montagne e tra le foreste. Bisogno stare attenti a girovagare in auto di notte, perchè potreste trovarvele davanti senza alcun preavviso. io ho avuto la fortuna di vederne una famiglia dal vivo anche nel Finnmark.

LEONI MARINI
Sono sostanzialmente differenti dalla foche. Osservandoli è possibile notare il padiglione auricolare, a differenza delle prime. Possono raggiungere la velocità di circa 30 km/h. Vivono in gran numero nei mari freddi dell’America meridionale, in Alaska e in California. Esiste inoltre il famoso leone marino delle Galapagos.
Per vederne una buona quantità è possibile recarsi nella Resurrection Bay, in Alaska, dove si possono osservare grandi colonie spiaggiate sulle rocce della baia.

BALENA: IL GIGANTE DEI MARI ARTICI
Uno degli animali più belli e maestosi che si possano osservare in natura e nell’artico. Esistono varie specie ma la più grande e conosciuta al mondo è la maestosa balena blu, il più grande mammifero esistente. nelle acque delle isole Svalbard è possibile avvistarne alcuni esemplari, soprattutto in estate.
Navigando le acque islandesi in estate, quelle dell’artico norvegese tra novembre e gennaio e la Resurrection Bay alaskana da maggio a settembre, è possibile avvistarne diverse, anche a distanza ravvicinata. Di solito si tratta di Megattere o Humpback.






BELUGA
Vivono nei mari del Nord delle isole Svalbard, Siberia, Norvegia, Alaska e Groenlandia. Sono animali molto socievoli, che si muovono in branchi. La loro intelligenza e la loro curiosità li rendono in grado di socializzare facilmente con l’uomo. Di solito si muovono in branchi e durante l’estate è facile vederne in grande quantità nelle isole Svalbard e nella Baia di Hudson. Esiste invece un posto in Alaska, chiamato ” Beluga Point”, in cui è possibile osservarle stando seduti sugli scogli in riva al mare. Il posto è molto frequentato e poco distante da Anchorage.


LONTRA DI MARE
Ho avuto il piacere di incontrare questo simpaticissimo e curiosissimo animale nella Resurrection Bay, in Alaska. A dire il vero non avevo alcuna conoscenza della sua esistenza. Usciti in nave da Seward, ci ha seguito per un bel pezzo all’interno della baia, sempre incuriosito da ciò che succedeva sulla nave facendo capriole e buffe facce.

Ci sarebbero altri mille animali di cui parlare ma il senso di questo articolo è soltanto quello di condividere le mie esperienze nei tanti viaggi nel grande nor
d. Nella descrizione di ogni animale ho riportato essenzialmente le mie conoscenze, molte volte superficiali, apprese durante i miei viaggi o guardando documentari. Il vero scopo era trasmettere la bellezza della fauna artica e far venire voglia a chi è appassionato di Wildlife, di esplorare questi paradisi.